PRESENTAZIONE
Maurizio Scilla, “Mau”
Sono Maurizio Scilla, “Mau” per gli amici, nato a Biella nel 1961, da sempre appassionato della montagna, vegetariano da quaranta anni. Sono il Presidente dell’A.S.D. TRAIL MONTE CASTO. Dopo diversi anni passati a correre su strada, qualche anno passato ad arrampicare, sono passato ai trails, esordio nel 1995 nella mitica “6000D”. Dal 2006 al 2013 ho fatto parte del “Team Lafuma”, come compagne ho avuto Karine Herry,Corinne Favre, Virginie Govignon e Nathalie Mauclair. Ho condiviso la mia passione con campioni quali:Antoine Guillon, Jerome Challier, Julien Jorro, Renaud Rouanet, Hervé Giraud-Sauveur; Pascal Blanc, Lionel Trivel, Damien Trivel, Patrick Bohard, François Faivre, Quentin Stephan..fenomeni del “trail running”; per molti anni ho gareggiato quasi sempre in Francia, dove ho trovato un ambiente ideale e mi sono tolto qualche soddisfazione.
Negli ultimi anni sono aumentate le gare in Italia e così ho potuto conoscere molti luoghi prima sconosciuti e condividere la passione con molti amici, correndo senza ambizioni di classifica.
Sono stato Team Manager del Team Lafuma Italia & Spirito Trail Team e ho fatto parte dell’ Alpstation Trail Team per due anni.
Ho avuto l’onore di essere tedoforo alle Olimpadi invernali di Torino, questo momento veramente molto toccante l’ho potuto condividere con mia figlia Arianna.
Faccio parte della redazione di “Spirito Trail“, sin dal primo numero (aprile 2008), la prima rivista italiana completamente dedicata al trail running.
Organizzo dal 2006 il Trail Monte Casto e ho organizzato con gli amici Nico Valsesia e Marco Abbà il Red Bull K3 e il Vialatteatrail.
“Quando ho scoperto il trail, ho compreso immediatamente che sarebbe stato lo sport della mia vita perché offre un contatto assoluto con la natura; per me i sentieri hanno un fascino particolare perché sono spesso tracciati solamente dal passaggio di generazioni di “montagnards” che accompagnavano gli animali ai pascoli. Mi basta mettere i piedi sulle poche materie prime di un sentiero (i sassi, le radici, la terra) per sentirmi subito a casa. Praticando il trail ho sempre sentito un’impressione di libertà, e la continua spinta al superamento di se stessi che lo caratterizza mi ha donato più sicurezza e maggiore tranquillità anche nella mia vita quotidiana. Nell’ultra-trail questi aspetti si accentuano ancora di più e si apprende anche una lezione di umiltà: bisogna rispettare la montagna, senza mai dimenticare che siamo suoi ospiti. Inoltre le lunghe ore che si passano in completa solitudine hanno cementato la mia simbiosi con la natura e completato la mia scelta di vita vegetariana. E il trail anziché rendermi solitario mi ha fatto incontrare tanti appassionati della natura: posso davvero dire di aver scoperto una vera grande famiglia”.